Come ogni volta che qualcosa di nuovo nasce, attira curiosità. Diciamo che per volerne sapere di più su Apple Kiss – a partire dal nome – ci voleva molta buona volontà. Ma tant’è.
Lo vendono come “il nuovo Social network italiano” e invece si rivela l’ennesimo parco divertimenti per marpioni pigri. Certo, la presentazione “un posto dove scrivere Apple e inviare Kiss” non prometteva granché. Il teaser sembra uno spot della Jeep. Il logo quello di un succo di frutta.
Ma l’ho scaricato, perché nonostante tutto ero curiosa di vedere cosa avesse da offrire. Ecco: Kiss da emeriti sconosciuti. Come immagino sia Tinder, ma meno circoscritto. Molesto come talvolta Periscope sa essere nel svelarti finestre sulle egocentriche quotidianità altrui. Inutile come un poke (mai capito a cosa servano).
Almeno Facebook era nuovo, quando è nato. Apple Kiss non ha fatto lo sforzo di rottura in niente: ha l’aggiornamento di stato, gli album, i video, impacchettati in una grafica 1.0. Aggiunge i blog (“non erano morti?”) e il fatto di coinvolgere sconosciuti sconosciuti e sconosciuti. Wow. Ne sentivo proprio il bisogno. Quando si dice “la preveggenza dei nuovi media”. Ah, non si dice?
Appunto.